Take the A Train - Lem56

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Take the A Train

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Take the "A" Train

Take the “A” Train fu scritto nel 1941 (1939) da Duke Ellington in collaborazione con il geniale arrangiatore Billy Strayhon (spartito). È stata per anni la sigla dell’orchestra del Duca, in altre parole il brano introduttivo di tutti i suoi spettacoli, un marchio di fabbrica in grado di esemplificarne lo stile. Proprio per questo motivo l’arrangiamento (si veda la pagina dedicata n.d.r.) si è modificato negli anni, vuoi per rispondere a esigenze differenti, vuoi perché sono cambiati alcuni strumentisti della band. Così il treno di cui parla la canzone, quello della linea “A” della metropolitana che univa Broadway con Harlem, nel corso degli anni si ascolta in modo diverso, anche se il suo sferragliare è sempre presente, per tutto il pezzo, scandito dalla sessione dei sassofoni e dei tromboni.

Dal 1941 al 1963 Tante versioni differenti a confronto in più due interpretazioni arrangiamenti realizzati da due grandi pianisti: Petrucciani e Intra.

1941

È probabilmente la prima versione registrata dal Duca ed è solo strumentale. Il pianoforte con due semplici cadenze utili per impostare ritmo e intonazione dà l’avvio al tema suonato dall’orchestra. La cornetta di Stewart, con la sordina, inizia il giro degli assoli che proseguono con la tromba di Cootie. Ora tutta l’orchestra si cimenta in un decrescendo finale quasi a simboleggiare che il treno della “A” si allontana dalla stazione e scompare alla nostra vista mentre ha inizio lo spettacolo.
Duke Ellington piano, Wardell Jones e Cootie Williams trombe, Rex Stewart cornetta, Joe “Tricky Sam” Nanton e Lawrence Brown trombone, Juan Tizol vibrafono, Barney  Bigard clarinetto, Johnny Hodges, Harry Carney clarinetto e sax, Otto Hardwick e Ben Webster sax, Fred Guy chitarra, Jimmy Blanto contrabbasso, Sonny Greer batteria, Herb Jeffries voce. Hollywood 15 febbraio 1941 edita nel 1991 dalla Past Perfect 20.4245-PP durata 2.56.

1943

Forti tremolii di fiati e percussioni anticipano l’introduzione del Duca al pianoforte. Questa versione trovata con YouTube all’interno di un film, mette in evidenza la vocalist Joya Sherrill che canta il testo scritto da Billy Strayhon (testo). L’orchestra fa da coro, contrappuntando la voce della cantante mentre è il pianoforte del Duca che si prende il lusso di fare un breve assolo. Il brano termina con il classico decrescendo.
(non ci sono indicazioni ufficiali su chi ha eseguito il brano anche se si riconoscono dal filmato, alcuni elementi della band del 1941). YouTube durata 3.14.

1952

Come spesso accade nei brani di Ellington il pianoforte è il protagonista dell’introduzione, è lui stesso a suonarlo, a volte affronta una lunga introduzione quasi a volerci presentare il brano nella versione più semplice e si fa accompagnare dal pizzicato del contrabbasso e dalle spazzole usate dalla batteria sul rullante con l’aggiunta di qualche colpo di cassa. Dopo circa un minuto e trenta secondi tutto prende vita con l’orchestra che riprende la canzone, segue la voce di B.Roche che canta il testo introducendo una serie di scat. Dopo circa quattro minuti nuova ripresa della canzone, questa volta la voce è quella dei solisti dove spicca il sax di H.Jefferson. A circa sei minuti, due accordi dell’orchestra annunciano un cambio di ritmo, tempo dimezzato, qui uno scatenato Jefferson da prova delle sue abilità. Infine una coda, lasciata al solitario solista, chiude questa lunga versione che ha abbandonato il finale in decrescendo.
Rispetto alle versioni precedenti manca il finale con il decrescendo della band.
Duke Ellington piano, W.Anderson, C.Terry e W.J.Cook tromba, J.Tizol, O.Jackson e B.Woodman trombone, B.Strayhorn piano, P.Gonzales, H.Carney, J.Hamilton, R.Procope e H.Jefferson sax, W.Marshall contrabbasso, L.Bellson batteria, B.Roche voce.  Sony music 1952 Repubblica durata 7.58.

1963

È una versione molto diversa dall’originale del 1941. Attacco dell’orchestra, poi scat del vocalist con il contrabbasso e con il controcanto isterico del pianoforte realizzato con accordi alla mano destra.
Tutto procede fino alla coda finale dove l’orchestra riprende il tema di Take the “A” Train.
Qui a parte il tema originale, tutto l’arrangiamento è diverso, è evidente che la band ha altri solisti e il Duca adatta il brano alla nuova situazione.
Duke Ellington piano, Cat Anderson, Ray Nance, Cootie Williams e Roy Burrowes tromba, Lawrence Brown, Buster Cooper e Chick Connors trombone, Johnny Hodges, Russel Procope, Jimmy Hamilton, Paul Gonsalves e Harry Carney sax, ernie shepard contrabbasso e voce, Sam Woodyard batteria, Milton Grayson voce. Milano 21 febbraio 1963 edito nel 1991 da Musica Jazz MJCD 1091 durata 2.09.

1998

Ossessivo, l’inizio di questa interpretazione/arrangiamento ha del Lennie Tristano. Petrucciani, al piano, la fa da padrone nella prima parte del brano carico di ritmi sincopati e dissonanze reiterate, è una lunga variazione del tema del Duca in cui emerge sempre la frenesia dello sferragliare del treno metropolitano che deve raggiungere il capolinea. Seguono gli assoli del basso e della batteria, interessanti ma certamente fuori dal contesto di Take the “A” Train. Il finale è tutto del pianoforte con la classica chiusura in decrescendo a cui si aggiunge un rallentando.
Michel Petrucciani, Anthony Jackson, Steve Gadd. Stuttgart, Germania, YouTube durata 9.18

2007

È chiaramente un omaggio alla musica di Ellington. Intra s’ispira alla musica del Duca ma del tema di Take the “A” Train non si ha traccia.
Franco Cerri chitarra, Enrico Intra piano, Marco Vaggi contrabbasso, Tony Arco batteria. 15 marzo 2007 Casa del Jazz, Roma. Edito dal Gruppo Editoriale L’Espresso nel 2007, CdJ2_09 durata 4.52.

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