Abbey Road - Lem56

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Abbey Road

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Abbey Road

Pubblicato il 26 settembre 1969 (stereo)

Riedito in CD rimasterizzato (ADD)
Nuovo CD rimasterizzato con interventi sulle dinamiche del mix originale (ADD) [9/9/2009]
Registrato tra l'aprile e l'agosto 1969  

Come together - Something - Maxwell's silver hammer - Oh!darling - Octopus's garden - I want you
Here comes the sun - Because
You never give me your money - Sun king - Mean Mr.Mustard Polythene pam - She came in through the bathroom window
Golden slumbers - Carry that weight - The end - Her majesty



È l'ultimo album dei Beatles, l'ultima magia.
Dopo i litigi di gennaio tutti e quattro avevano capito che si era arrivati alla fine del loro rapporto, ma lasciarsi così… si rivolsero a George Martin il quale accettò di produrli alla condizione che si tornasse a lavorare come nel passato: insieme; il lavoro doveva essere un lavoro dei Beatles. Fu un capolavoro così ben concepito, così ricco d’idee, così unito e coeso da chiederci ancora oggi che senso avesse separarsi. Gli stessi Beatles non sanno spiegare, però sono concordi nel dire che quando entravano negli studi di registrazione sparivano le divergenze e si catalizzava la magia. Quella stessa magia che Paul, George e Ringo sapranno far rivivere trent’anni dopo con Free as a bird e Real Love.
Accettate le condizioni di Martin, dal febbraio/marzo 1969 cominciarono a lavorare al nuovo disco ma c'era un altro scoglio da superare. John voleva un album di rock and roll senza artifici o diavolerie (ma questa non era l'idea di Paul per il progetto di Get Back?). McCartney aveva in mente un'opera pop, una serie di brani che costituissero una vera e propria sinfonia (seguendo la scia di Sgt.Pepper’s, Magical Mystery Tour). L'accordo fu semplice a John il lato A e il B per Paul. Questo non vuol dire che il lato A è composto da musiche di John e il B da quelle di Paul, la differenza fu solo nell’impostazione poi tutti, diedero il loro massimo alla realizzazione di entrambe le facciate sia nell’arrangiamento sia nella proposta di nuovi brani.
Paul mise a disposizione Oh! Darling e Maxwell's silver hammer per la A e John Because, Sun King per la B, mentre Harrison produsse due brani magnifici Something, lato A, e Here come the sun lato B.
L'album si apre con lo “shoot me” (sparami) di Come togheter ed è seguito dalla deliziosa ballata Something con un interessante chitarra ed un efficace progressione di accordi (sarà la canzone preferita da Frank Sinatra), ora è la volta del martello di Paul (Maxwell's silver hammer ) cui segue Oh! Darling dal sapore anni '50 quindi il secondo brano scritto da Ringo Octopus's garden, una rivisitazione di Yellow submarine. Il lato si chiude con I want you di John, niente di particolare se non l'insistente mantra “ti voglio” ripetuto in modo ossessivo. La canzone non avrebbe molto da dire se non che al momento di compilare il disco ci si accorse che il tecnico del suono aveva dimenticato di avvertire il gruppo che era finito il nastro mentre stavano registrando la canzone. La registrazione risultò irrimediabilmente tronca. Unica soluzione una sfumatura in uscita. No, non per i Beatles, i quali decisero di lasciare le cose così tronche come se l’interruzione improvvisa del brano fosse voluta. Creatività o opportunità, certamente il pezzo sfumato sarebbe finito nella noia degli “I want you”, tagliato è come se improvvisamente ti avessero buttato giù dal letto.
Genialità, ma la storia non finisce qui. Dove c'era il genio, in Italia ci sta il def…… Il Lp Abbey Road (sigla etichetta BIEM 04243 A; 3C 062-04243; PMCQ 31620. Sigla incisa sul vinile 04243 - A - 12-9-1969 - 1) da me ascoltato per anni e di cui qui potete ascoltarne la prova non termina tronco ma sfumato?! (versione sfumata
; versione corretta ). Già, perché l'addetto al nastro di missaggio per il procedimento di galvanoplastica del disco a Caronno Pertusella, sede degli stabilimenti della E.M.I. in Italia ha pensato che quello fosse un errore e così, forse consultandosi con sapienti discografici del posto, ha deciso di sfumare?! Pensate al paggio che nel trasportare la Gioconda decide di fargli i baffi?! O al funzionario che arrotonda le linee delle Damoiselle d’Avignon di Picasso?!

La seconda facciata è un capolavoro, uno dei punti più alti della musica rock e dell'arte del XX secolo.
Il materiale in se non è eccezionale, ma è come s’incastra, come si dipana che lo rende favoloso e godibile all'ascolto, è un complesso collage di brani in sequenza la cui apparente continuità è dovuta ad un sapiente lavoro di editing. Abbey Road non è diverso da Sgt. Pepper's entrambi seguono un concetto, senza in realtà raggiungerlo e in entrambi casi il nastro finale è ottenuto con un attento lavoro di missaggio e sovraincisione.
La facciata apre con Here come the sun una dei pezzi più belli di Harrison, prosegue con le eteree armonie vocali di Because per giungere a Your never give me your money che con le sue riprese fungerà da tema conduttore, un pezzo di Paul sempre attento alle armonie vocali che sfociano in un boogie che ci porta alla Sun King di John. A questo punto McCartney prende il volo con una sequenza di brani di grande effetto che si chiude con l'inevitabile The end. È proprio la fine? anzi, no. Una lunga pausa ed ecco Her Majesty l'irriverente ritratto di sua maestà. Potevano i Beatles chiudere la loro esperienza senza quella sana dose di graffiante ironia che li ha accompagnati per tutta la loro carriera?

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