Chuck Berry - Lem56

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Chuck Berry

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Chuck Berry

Charles Edward Anderson Berry, o più semplicemente Chuck Berry, nasce a Saint Louis, nello stato del Missouri, in Usa, il 18 ottobre del 1926. Cantante e compositore, tra i primi chitarristi rock di sempre, si contende con Elvis Presley, il primato per aver portato al successo il rock and roll.

Di sicuro Chuck Berry è stato il primo ad aver utilizzato la scala pentatonica negli assolo di rock, la cosiddetta "double-stop", portando la chitarra a gareggiare se non a primeggiare sulla voce, fino agli anni '50 considerata l’elemento principale di qualsiasi band e in qualsiasi genere musicale.
Secondo la rivista "Rolling Stones" è al quinto posto nella speciale classifica dei cento migliori chitarristi della storia del rock.
Gli anni giovanili di Chuck sono quelli consueti, soprattutto per quei ragazzi di colore che, nell'America degli anni '40, devono lottare contro i pregiudizi razziali e, soprattutto, contro le prepotenze della classe dirigente bianca. È un ragazzo turbolento, con una forte tendenza a delinquere. Gli anni che passa in riformatorio, durante l'adolescenza, non sono di certo pochi.
Quarto figlio di una famiglia di sei figli, si fa le ossa nel quartiere "The Ville". Suo padre è un diacono della chiesa battista e come imprenditore riesce a fornire una certa agiatezza economica alla numerosa famiglia. Notevole in quegli anni di grande difficoltà.
Il piccolo Chuck si innamora ben presto del blues e della chitarra, esibendosi davanti ad un pubblico sin nel lontano 1941, quando è poco più che un teenager, presso la Sumner High School. Da questo momento però, per tre anni, il giovane musicista frequenta le cosiddette cattive compagnie, tanto che nel 1944, ancora studente, è arrestato e incarcerato per rapina a mano armata, insieme con la sua banda. La delusione per i famigliari è forte e il giovane è spedito ad Algoa, nel riformatorio vicino Jefferson City, nel Missouri. Durante la detenzione conosce altri musicisti, forma con loro un quartetto vocale e si allena come pugile. In breve intuisce che la musica può essere la sua unica maniera per emergere e stare lontano da certe situazioni criminose.
All'età di ventuno anni, una volta fuori di prigione, Chuck Berry sposa la fidanzata Themetta "Toddy" Suggs, esattamente il 28 ottobre del 1948. Due anni dopo arriva la prima figlia, Darlin Ingrid Berry, nata il 3 ottobre del 1950.
In questo periodo, pur non abbandonando mai la musica, il futuro chitarrista si dà da fare con diversi lavori, arrangiandosi a St. Louis come operaio, portinaio e altro. Nello stesso anno in cui nasce la figlia, la famiglia Berry riesce a comprare un piccolo appartamento in Whittier Street (verrà poi dichiarato edificio storico proprio per aver ospitato l'idolo rock in quegli anni).
Prima del 1955, anno fatidico per lui dal punto di vista musicale, Berry pensa alla musica come a un suo secondo lavoro, suonando con varie formazioni, prediligendo il blues ma non disdegnando nemmeno il country, la musica dei bianchi. Nel 1953 conosce una certa notorietà al seguito del pianista Johnnie Johnson, dando inizio a una lunga collaborazione.
A dare una svolta alla sua carriera è il grande bluesman Muddy Waters, il quale fa il suo nome a Leonard Chess, della Chess Records di Chicago. Nel maggio del 1955 Berry si presenta con un lavoro fatto e finito, tutto blues, che però non interessa più di tanto il titolare dell'etichetta. Questi rimane sorpreso da una sorta di scherzo inciso da Berry e compagni, un riadattamento di un vecchio classico country & western di Bob Wills, intitolato "Ida Red", e trasformato in "Ida May". Il chitarrista e cantante viene convinto a incidere nuovamente il brano che, il 21 maggio 1955, diventa "Maybellene". Con lui ci sono il pianista Johnnie Johnson, Jerome Green alle maracas, il batterista Jasper Thomas e il bassista e cantante blues Willie Dixon. La canzone quell'anno vende un milione di copie e porta Chuck Berry e i suoi in vetta alle classifiche americane. Il brano in questione, secondo molti, segna forse il vero inizio del genere "Rock and Roll", frutto della commistione tra rythm'n'blues e country.
Dal 1955, sino al 1958, Berry realizza tutti i suoi capolavori, scrivendo "Roll Over Beethoven", "Thirty Days", "You Can't Catch Me", "School Day", "Johnny B. Goode", "Rock and Roll Music".
A dare una battuta d'arresto alla sua lanciatissima carriera di musicista è ancora una volta una vicenda giudiziaria che incide non poco sull'immaginario comune. Nel 1959 l'autore della celebre e sempre amata "Johnny B. Goode", suonata dai più grandi di sempre e colonna sonora di film di successo, viene arrestato per avere avuto rapporti sessuali con una minorenne: una quattordicenne impiegata in uno dei suoi locali. La condanna inizialmente è di cinquemila dollari di multa e ben cinque anni di carcere. Tuttavia, due anni dopo, ricorso in appello nel 1961, Berry ottiene una riduzione della pena a tre anni di reclusione.
Di nuovo in libertà nel 1963, il musicista di colore fatica a rientrare nel giro che conta. In parte sono proprio le nuove band della cosiddetta "British invasion" a salvarlo, riportando in auge il suo nome e molti dei suoi migliori brani. Gruppi come i Rolling Stones, i Beatles, i Beach Boys gli tributano il dovuto, rielaborando i suoi migliori singoli.
John Lennon di lui ha modo di affermare: "È uno dei più grandi di sempre. L'ho già detto molte volte, ma è il primo vero poeta rock.".
Fino al 1965 Chuck Berry vivacchia di rendita, pubblicando in totale altri otto singoli interessanti, ma non dello stesso livello dei precedenti. Entro il 1969 pubblica cinque dischi per la Mercury, compreso un live a Fillmore, ma senza ottenere molta attenzione dal pubblico e da parte degli addetti ai lavori. È ancora una volta la Chess Records a portargli fortuna. Nel 1972 per la sua vecchia casa incide una nuova versione dal vivo della sua vecchia canzone "My Ding-a-Ling". Il brano, sorprendendo lo stesso chitarrista, balza in testa alle classifiche.
Dopo quest'ultimo momento di gloria, Berry continua a esibirsi dal vivo fino al 1979, quando il 1 giugno viene chiamato a suonare alla Casa Bianca, davanti al presidente Jimmy Carter. Nel frattempo pubblica altri due dischi, non particolarmente esaltanti: "Chuck Berry", del 1975, e "Rock It", del 1979.
Sempre nel 1979 l'artista americano sconta altri quattro mesi di prigione, oltre a un cospicuo numero di ore nei servizi sociali, questa volta a causa di una condanna per evasione fiscale.
Dagli anni '80 in poi, nonostante tutte le vicissitudini che lo riguardano, Berry si rimette in sesto e si dedica con tutto se stesso ai concerti dal vivo, realizzandone un centinaio ogni anno e per tutto il decennio. Nel 1986 Taylor Hackford gira un documentario su di lui, dal titolo "Hail! Hail! Rock 'n' Roll", e incentrato sul festival celebrativo fatto in suo onore, per il suo sessantesimo compleanno. Per l'occasione, a tributare Berry, ci sono i migliori di sempre: da Keith Richards a Eric Clapton, fino ad Etta James, Julian Lennon, Robert Cray e Linda Ronstadt.

Johnny B. Goode

Johnny B. Goode  è uno dei brani classici per chitarra. Attacca con una efficace introduzione della chitarra elettrica
che prosegue tenendo un ritmo sempre incalzante insieme al contrabbasso e al piano quest’ultimo usato in chiave percussiva con ripetizione ossessiva di accordi nelle ottave più alte dello strumento. Nel ritornello che segue la prima strofa, la voce si alterna ai passaggi di chitarra in un classico “call and response” di matrice blues . Dopo il secondo ritornello ecco lo stacco strumentale dove la star è ancora lei, la chitarra, qui Chuck era solito esibirsi nel suo famoso passo dell’anatra .
Ascolta


Way down Louisiana close to New Orleans,
Way back up in the woods among the evergreens...
There stood a log cabin made of earth and wood,
Where lived a country boy name of Johnny B. Goode...
He never ever learned to read or write so well,
But he could play the guitar like ringing a bell.
(Chorus)
Go Go / Go Johnny Go
Go Go / Johnny B. Goode

He use to carry his guitar in a gunny sack
And sit beneath the trees by the railroad track.
Oh, the engineers used to see him sitting in the shade,
Playing to the rhythm that the drivers made.
People passing by would stop and say
Oh my that little country boy could play
(Chorus)
His mama told him someday he would be a man,
And he would be the leader of a big old band.
Many people coming from miles around
To hear him play his music when the sun go down
Maybe someday his name would be in lights
Saying Johnny B. Goode tonight.
(Chorus)


Giù in Louisiana nei pressi di New Orleans,
Fin giù nei nei boschi tra i sempreverdi ...
C'era una casetta fatta di terra e legno,
Dove viveva un ragazzo di campagna il nome di Johnny B. Goode ...
Non ha mai mai imparato nè leggere nè scrivere bene,
Ma poteva suonare la chitarra come suonasse un campanello.
(Chorus)
Go Go / Go Johnny Go
Go Go / Johnny B. Goode

Soleva trasportare la sua chitarra in un sacco di iuta.
E sedersi sotto gli alberi nei pressi del binario ferroviario.
Oh, gli ingegneri abituati a vedere lui seduto all'ombra,
Giocare per il ritmo (dei motori) fatto dai macchinisti.
Le persone di passaggio si sarebbero fermate e avrebbero detto
Oh mio (Dio) quel piccolo ragazzo di campagna si che sa suonare
(Chorus)
La sua mamma gli ha detto un giorno sarebbe stato un uomo,
E sarebbe diventato il leader di una vecchia big band.
Molte persone provenienti anche da molto lontano
Per sentir suonare la sua musica quando il sole cala
Forse un giorno il suo nome sarà sotto i riflettori
Dicendo Johnny B. Goode stasera.
(Chorus)


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