A Day In The Life - Lem56

Vai ai contenuti

Menu principale:

A Day In The Life

contemporanea > Beatles > Songs

A Day In The Life  

Lennon voce raddoppiata, chitarra acustica e pianoforte; McCartney voce, pianoforte e basso
Harrison conga; Starr batteria e maracas; London Symphony Orchestra
Registrazione: 19/20 gennaio, 3/10/22 febbraio 1967
Pubblicata: 1 giugno in UK (Lp Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band)
2 giugno in USA (Lp Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band)
23 maggio in Italia (Lp Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band)

A Day In The Life/Un giorno della vita
Il brano di Lennon e McCartney che chiude l'album Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band del 1967, unanimemente considerato uno dei vertici della produzione dei Beatles e uno dei dischi che ha maggiormente influenzato la musica moderna, è da molti considerato il migliore in assoluto tra quelli scritti dai due musicisti inglesi. Sicuramente mette in risalto in modo paritetico e armonico le doti compositive di McCartney e di Lennon, oltre a rappresentare un esempio e un modello per gli sviluppi della forma-canzone.
Pubblicata nel giugno del 1967, quindi meno di cinque anni dopo l'inizio dell’avventura dei Beatles, con l’ingenua e apparentemente inoffensiva canzone Love Me Do (uscita nei negozi il 4 ottobre 1962), il brano è anche una fedele registrazione di come il mondo musicale, e non solo, fosse cambiato in così poco tempo, con il contributo non marginale dei Beatles.
La canzone è strutturata sul modello del sogno, e quindi procede per immagini slegate, ma è un sogno ad occhi aperti, nelle prime ore del mattino di "una giornata qualsiasi", quando ancora non abbiamo preso in mano la giornata, o forse cerchiamo il modo di tornare alla protettiva dimensione del sogno.
Anche la musica è pensata per accompagnare i cambi di umore e i salti logici dei protagonisti. L'arrangiamento particolarmente elaborato, utilizza un’orchestra d'archi usata in modo sperimentale che richiama le esperienze sonore di John Cage e altri musicisti d’avanguardia.

Lyric
I read the news today oh boy
About a lucky man who made the grade
And though the news was rather sad
Well I just had to laugh
I saw the photograph
He blew his mind out in a car
He didn't notice that the lights had changed
A crowd of people stood and stared
They'd seen his face before
Nobody was really sure
If he was from the House of Lords.
I saw a film today oh boy
The English Army had just won the war
A crowd of people turned away
but I just had to look
Having read the book.
I'd love to turn you on
Woke up, fell out of bed,
Dragged a comb across my head
Found my way downstairs and drank a cup,
And looking up I noticed I was late.
Found my coat and grabbed my hat
Made the bus in seconds flat
Found my way upstairs and had a smoke,
Somebody spoke and I went into a dream
I read the news today oh boy
Four thousand holes in Blackburn, Lancashire
And though the holes were rather small
They had to count them all
Now they know how many holes
it takes to fill the Albert Hall.
I'd love to turn you on.

Traduzione
Ho letto sui giornali di oggi (1)
di un uomo fortunato che è arrivato a destinazione
e sebbene la notizia fosse piuttosto triste
mi è proprio venuto da ridere (2)
Ho visto la fotografia
si era fatto saltare le cervella in una macchina (3)
non si era accorto che il semaforo era diventato rosso
un sacco di gente stava lì a guardare
avevano già visto la sua faccia
nessuno era veramente sicuro
Se appartenesse alla camera dei Lords
Ho visto un film oggi (4)
l'esercito inglese aveva appena vinto la guerra
un sacco di gente è andata via
ma io sono proprio dovuto (rimanere a) guardare,
avendo letto il libro
Sarei felice di farvi andare su di giri (5)
Mi sono svegliato, mi sono buttato giù dal letto (6)
Ho passato un pettine fra i capelli (7)
sono sceso di sotto e ho preso una tazza (di caffè)
e guardando su mi sono accorto di essere in ritardo (8)
Ho trovato il cappotto e afferrato il cappello
ho preso l'autobus al volo (questione di secondi)
sono andato di sopra e mi sono fatto una fumata (9)
qualcuno parlava e sono entrato in un sogno (10)
Ho letto sui giornali di oggi (11)
di quattromila buchi a Blackburn, Lancashire
e sebbene i buchi siamo piuttosto piccoli
li hanno dovuti contare tutti
Ora sanno quanti buchi
Servono per riempire l'Albert Hall (12)
Sarei felice di accendervi.

Note
(1) Il brano è ispirato, nell'avvio della prima parte, scritta e cantata da Lennon, alla morte in un incidente stradale del giovane Tara Browne, amico dei Beatles, ereditiere della famiglia Guinness, la famosa marca di birra. Aristocratico in quanto il padre Lord Oranmore and Browne sedeva alla Camera dei Lord, ma attivissimo nella swinging London' di metà anni '60 e anfitrione di feste con la presenza di cantanti e musicisti.
Il 18 dicembre del 1966 perse la vita in un incidente stradale nel quartiere londinese di Kensington, schiantandosi con la sua Lotus Elan spider contro un furgone parcheggiato.
(2) Tara Browne era un amico di Lennon, di conseguenza è evidente il suo coinvolgimento. Quindi l'accenno al riso si spiega con l'effetto di straniamento, di distanza, provocato dall'incidente trasformato e trasfigurato dai media in un fatto lontano dalla realtà concreta.
(3) Il rapporto del medico legale, riportato dai giornali, diceva "morte a seguito di lacerazioni del cervello conseguenti alla frattura del cranio", Lennon quindi associa questo referto alla espressione gergale, solitamente usata per i suicidi.
(4) La canzone, anche in questo un modello per molte altre, procede per frammenti e associazioni di idee. Qui c'è la memoria di un film di guerra, ma anche la trasposizione di una recente esperienza di Lennon, che aveva partecipato come attore al film How I Won The War (Come ho vinto la guerra) di Richard Lester. Lester è il regista dei (notevoli) film musicali dei Beatles e qui punta a fare un film in grande. Presa in giro antimilitarista della guerra e buona interpretazione di Lennon. La scena che viene evocata è comunque di un film di genere, o di un documentario, che la gente non vuole vedere, ma il protagonista, avendo "letto il libro" (sapendo cosa la guerra significhi, probabilmente) non riesce ad andarsene, e rimane a guardare.
(5) Il ritornello del brano, probabilmente inserito come ultima cosa, a completamento, fu fonte di mille polemiche. Infatti in inglese la frase suona anche come "sarei felice di farvi sballare" e quindi potrebbe essere una allusione ed un invito alla droga. E la cultura della droga, soprattutto degli allucinogeni come l'LSD era in quegli anni un punto centrale della lotta tra le generazioni, e i Beatles ne erano, come noto, ampiamente partecipi. In alcuni paesi la canzone fu bandita per questo verso (in Italia fu trasmessa pochissimo), la BBC inglese decise di non trasmetterla, in realtà potrebbe essere un invito/promessa molto più banale e letterale.
(6) Qui inizia la seconda parte, composta e cantata da McCartney. E' un ricordo, una serie di frammenti sui tempi della scuola, un altro "giorno nella vita".
(7) Dragged vuol dire "arare", "dragare" e dà l'idea della difficoltà di pettinare i capelli, una allusione quindi ai capelli lunghi che i Beatles lanciarono come moda in tutto il mondo
(8) Guardando su, all'orologio sul muro. Anche per l'azione di scendere dalle stanze da letto (tipicamente al piano superiore nelle case inglesi) viene usata una espressione che dà l'idea di un faticoso risveglio; "found my way" ovvero "ho trovato la strada per il piano di sopra (o di sotto)"
(9) Anche qui non sono mancati i sospetti di accenni alla droga. In realtà, e coerentemente con la poetica di McCartney, l'allusione è probabilmente ad una sigaretta popolare, tipo una Woodbine senza filtro, fumata di nascosto nel bagno della scuola, prima di tornare in classe.
(10) La calma della classe: l'insegnante parla di qualche cosa, e la mente dell'adolescente Paul può ricominciare a vagare liberamente tra sogni e progetti.
(11) Ritorno al presente, alla lettura dei giornali, alle sensazioni della vita di ora, contrapposta alla stagione della adolescenza.
(12) Sebbene anche qui i malpensanti abbiano pensato a qualche altro genere di buco, si tratta probabilmente di un gioco di parole all'inglese, un limerick, genere che appassionava molto Lennon. L'Albert Hall è naturalmente la nota sala da concerti di Londra, tempio della musica classica, e i suoi frequentatori mummificati sono associati per dinamismo ed espressività a un buco per terra, qualcosa che può essere riempito con qualsiasi contenuto.

Torna ai contenuti | Torna al menu