La storia del soldato - Lem56

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La storia del soldato

classica > XX° le Avanguardie

Storia di un Soldato e di un Violino

da una idea di Carlo Delfrati, in “Progetti Sonori”  Morano Editore 1985

Dolce, sentimentale, romantico… sono gli aggettivi che si adoperano solitamente quando si parla del violino. Ma se il violino finisse in mano del Diavolo in persona?
È quel che succede nell’Histoire du Soldat una favola teatrale che Igor Stravinsky ha commentato con le sue musiche di scena.

Marcia del Soldato Marcia del soldato
All’inizio della favola. Il violino è chiuso nello zaino del soldato, reduce dalla guerra. Una marcetta introdotta dalla cornetta (è una tromba più piccola) e dal trombone scandisce il rientro festoso del soldato mentre il contrabbasso tiene il tempo della marcia. Subito dopo ecco il clarinetto, a cui sarà affidato il compito di interpretare il Diavolo, il fagotto e la batteria. Ora il violino con breve tema che torna quattro volte, e poi s’irrigidisce a ribattere il tempo.

L’incontro con il Diavolo Scena 1
È un violino di poco prezzo, dal quale il soldato fatica a ottenere un buon suono. Insiste, ma riesce, solo a far comparire il Diavolo, che gli gira tutt’intorno beffardamente non visto dal soldato. Stravinsky affida al clarinetto il compito di interpretare il Diavolo con rapidi svolazzi capricciosi.

Il soldato resta solo Scena 2
Il soldato baratta il violino con il libro delle profezie che il diavolo gli apre sotto il naso. Ora deve stare tre giorni con lui per insegnargli a suonare il violino. Poi il diavolo lo riporterà velocemente a casa riaccompagnandolo sul suo veloce carro e facendogli riguadagnare il tempo perduto.
Quando finalmente il soldato torna al villaggio nessuno lo riconosce più, nemmeno la madre, mentre la fidanzata si è sposata e ha due figli! Non tre giorni ma per tre anni è stato con il diavolo! Ormai il soldato è escluso dal suo mondo, è un fantasma e se ne va sconsolato, si ferma a riflettere presso un ruscello.
La musica attacca quando il Soldato è solo, clarinetto e fagotto mettono in evidenza lo stato psicologico del protagonista mentre al violino è lasciato l’accompagnamento con suoni lunghi e tenuti.

Alla corte del Re  La marcia reale
In un’osteria il sodato vien a conoscenza che la figlia del re è malata. Chi sarà capace di guarirla, come ricompensa, l’avrà in sposa. Ecco il nostro soldato andare a corte ma chi si trova davanti a tentare la stessa fortuna? Il Diavolo, con in mano il suo violino di cui è diventato un abilissimo suonatore. Come fare a ingannare il Diavolo per riprendersi lo strumento? Bisogna che il soldato si liberi di ogni ricchezza che si era procurata con il libro delle profezie. Si da al gioco e perde ogni cosa, ora rimasto povero, può inebriare il Diavolo e ridurlo all’impotenza.
La musica accompagna l’ingresso del soldato alla corte del re, fino alla comparsa del Diavolo con il violino. Cornetta e trombone si alternano eseguendo due melodie dal carattere spavaldo, il soldato è pronto a sfidare il Diavolo.

La Principessa malata Il piccolo concerto
Il violino torna protagonista. Il Soldato entra nella stanza della principessa per tentarne la guarigione. È pallida distesa sul letto, la tranquillizza, la incoraggia: ci sono qua io! Il dottore improvvisato individua il rimedio, la medicina è un sola: ballare.

Le danze tre danze: Tango , Valzer , Ragtime
Le tre danza più la danza del Diavolo in una interpretazione del coreografo
Jiri Kylian nel 1986
Il Soldato la sa lunga, si è accorto che con la principessa malata ci vuole ben altro che una sviolinata strappalacrime. Bisogna ballare, ma bisogna anche ridere. Stravinsky non mette in mano al soldato tre danze ma tre caricature di danza: un tango tutto strascicato, un valzer che sembra essere eseguito da un musicista ubriaco e un ragtime con l’influenza. In tutte e tre il ritmo non è regolare. Con una musica così si finisce con il pestarsi i piedi continuamente. È quello che vuole il Soldato per far ridere la Principessa che ne esce guarita e splendente. Quando Stravinsky compone l’Histoire du soldat, 1918, i balli alla moda erano il tango, il valzer e il ragtime.

La danza del Diavolo La danza del Diavolo  
Tocca al diavolo ballare! Il Soldato ha pronto una musica anche per lui.
Il violino dà l’attacco ma per far ballare un demonio bisogna picchiare forte sulla batteria. E lo si fa così bene che alla fine il Diavolo crolla a terra sfinito. I due giovani lo prendono per una zampaccia e lo buttano fuori buscandosi l’inevitabile maledizione: provate a uscire dal vostro piccolo regno e vedrete!

Le nozze Il grande corale  
Finalmente sposi. La curiosità può combinare grossi guai. La Principessa vuole conoscere il passato del Soldato e lo spinge a tornare, con lei, al paese ma una felicità è tutta la felicità, due felicità si cancellano a vicenda.
Gli strumenti a fiato intonano un’antica melodia sacra mentre il violino, con voce tremolante, li accompagna.


Il trionfo del Diavolo Marcia trionfale del Diavolo  
Al villaggio li aspetta il Diavolo, che ha nuovamente il violino e il Soldato è costretto a seguirne il suono. È ora un povero burattino senza volontà obbligato a seguire il Diavolo fuori dalla scena mentre la sua sposa, rimasta al confine del regno, tende invano le braccia nel vuoto nel tentativo di trattenerlo.
Tutta l’orchestra esplode la gioia del Diavolo. Poco per volta i protagonisti diventano due: il violino e la batteria. Il primo sempre grattante e stridulo accompagna il trionfo del Diavolo mentre cala il sipario sugli ultimi colpi di batteria.

Gli esempi sonori riportati sono eseguiti dalla Boston Synphony Orchestra diretta da Leonard Bernstein
registrazione dell'agosto 1947 presso il "Concert Theatre" di Tanglewood, Lenox, Massachusetts.
Edizione RCA Victor 09026 68101 2


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