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Wolfgang Amadeus Mozart: Stile
Mozart è musicista "europeo". I lunghi viaggi intrapresi durante la sua formazione musicale lo portarono in contatto con il roccocò francese, con il bel canto della scuola italiana, con la tradizione barocca tedesca e con le sperimentazioni dalla scuola di
Mannheim. Tutte queste esperienze furono da stimolo per il suo genio multiforme e Mozart seppe coglierne gli elementi più caratteristici che restituì plasmati dalla sua inconfondibile personalità.
Mozart vive l'epoca del passaggio della musica manieristica "barocca" verso l'equilibrato sereno sentire del classicismo. In questo passaggio Mozart contribuisce in modo fondamentale a definire le caratteristiche dello stile classico sia attraverso le composizioni strumentali sia con le opere teatrali.
Musicista scintillante e sereno, Mozart conosce anche momenti di profonda malinconia. Sa raggiungere un'espressione universale con la semplicità del suo "cantare" nella complessità della costruzione formale.
Con Haydn stabilizza la forma-sonata attraverso la caratterizzazione dei temi che risultano inconfondibili protagonisti dei primi movimenti di sinfonie, quartetti, sonate ecc. gettando le basi allo sviluppo che Beethoven saprà fare di lì a poco e avviando così la strada a tutto il movimento romantico. In particolare per quanto riguarda il concerto per pianoforte si deve a Mozart, autore ed interprete delle proprie composizioni, il grandioso sviluppo formale e di contenuti che avrebbe caratterizzato questo genere nel secolo successivo. In particolare il ruolo del solista in seno all'orchestra, a cui Mozart conferisce quell'importanza e preminenza individualista che rimarrà modello per ogni sviluppo futuro.
Nella musica d'occasione (divertimenti, serenate, cassazioni, danze, marce ecc.) Mozart lascia il segno di una personalità fortissima, dove ironia e arguzia, leggerezza e raffinatezza si fondono a un rigore compositivo che eleva a dignità d'arte anche queste forme musicali fino allora tenute in scarsa considerazione dagli stessi musicisti.
Partito dall'opera italiana iniziò quella tedesca dando l'avvio ad un genere che nell'ottocento avrà grande splendore (Wagner). Mozart, contro la moda del tempo, che voleva essere gli italiani gli unici vati del teatro d'opera, si impegnò moltissimo nelle composizioni teatrali arrivando a produrre ventuno titoli in un così breve tempo. Scrisse indistintamente opere serie (Idomeneo e La clemenza di Tito), opere buffe, vere e proprie commedie (Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte), e singspiel, un mix tra lirica e prosa di origine tedesca, (Il ratto dal serraglio e Il flauto magico).
Con il suo genio era in grado di passare con grande facilità e naturalezza dalla scrittura strumentale a quella vocale. Mozart piega la scrittura strumentale per sottolineare lo stato psicologico dei personaggi ed i cambiamenti di situazione drammatica, le sue opere si distinguono per la presenza di personaggi che sono "uomini" con umori, sentimenti, gioie che mutano a seconda dei fatti scenica. Scompaiono i personaggi stereotipati tipici delle opere di quel tempo. La scrittura operistica e quella strumentale si influenzano a vicenda: l'orchestrazione sempre più sofisticata che Mozart adotta per le composizioni strumentali viene adottata anche per le opere, mentre l'uso particolare che egli fa del colore strumentale per evidenziare gli stati d'animo ritorna anche nelle ultime composizioni non operistiche.
"Mozart apre alla musica un mondo nuovo di possibilità e di espressioni, e nello stesso tempo è irripetibile, apparizione unica nel corso della storia musicale, meteora luminosissima che abbagliò l'umanità con il suo splendore lasciandone un retaggio inesauribile di arte purissima pervasa da spirito razionale, di illuministica, laica fede nelle risorse dell'intelletto umano".
(Giacomo Manzoni)
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