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Poli...
Nel percorso storico musicale a un certo punto s’incontra il canto polifonico. Siamo nel Medio Evo, a Parigi con la Scuola di Notre-Dames dei maestri Leonin e Perotin qui incontriamo gli organum, la prima forma strutturata di polifonia. Abbiamo imparato da allora ad apprezzare la bellezza e la ricchezza del canto polifonico.
Cosa è un canto polifonico? È l’esecuzione simultanea di più melodie. Con lo scorrere del tempo i brani polifonici sono diventati sempre più raffinati e complessi con melodie sovrapposte in totale e assoluta armonia.
Alcuni esempi. Cominciamo con un brano monodico cioè non polifonico giusto per avvertire la differenza tra mono e poli: monodico il Dies Irae di Tommaso da Celano , polifonico Propter Veritatem di Leonin
. Quest’ultimo era un organum, ovvero un primo esempio di canto polifonico, i prossimi saranno sempre più complessi e al tempo stesso bellissimi: Parce mihi Domine (Signore abbi pietà) da Officio per i defunti di Cristòbal de Morales
, Kyrie dalla Missa Viri Galilaei (Messa dell'Uomo di Galilea) di Giovanni Perluigi da Palestrina
. Da ultimo un esempio dell’ottocento Selig sind, die da Leid tragen (Beati coloro che piangono) da Ein Deutsches Requiem di Johannes Brhams
.
Quando nel XX° secolo si incontrano composizioni in cui è evidente la poliritmia, la politonalità, la polimelodia, la poliarmonie ecc. (nel testo le uniamo abbreviando con poli…) il riferimento all’antica polifonia sarà solo nel nome, nel metodo ma non nel risultato.
I polifonisti ricercavano l’armonia nel canto, il contrappunto nei temi, un equilibrio, per dirla in musica, consonante. I compositori delle avanguardie del novecento si allontanano totalmente dal discorso consonante e trovano nella loro poli… un esempio della complessità di eventi che l’uomo moderno vive e/o subisce quotidianamente.
Per cui è poli… perché sono tante e sicuramente tante simultanee.
Sovrapporre elementi sonori così differenti non ci darà l’idea di caos, non si rischia di rendere tutta la musica incomprensibile? No perché non va dimenticata la capacità dell’udito di essere selettivo ovvero di essere in grado di ascoltare più eventi simultanei pur riuscendo a tenerli separati e quindi di passare da uno all’altro o sentirli tutti contemporaneamente ma allo stesso tempo distinti (non vi è mai capitato di essere in un luogo affollato dove tutti parlano eppure essere in grado di sostenere la conversazione con la persona vicina e intervenire se per caso senti che l’amico più lontano da te improvvisamente dice qualcosa che ti colpisce?).
La poli… è un’esperienza sonora fantastica, completamente diversa dalla polifonia classica ma altrettanto intrigante. È facile all’ascolto? È facile rispondere No ma è altrettanto semplicistico asserire che è difficile.
È difficile solo perché tutto il panorama della musica che ascoltiamo quotidianamente poggia sui capisaldi dell’armonia tradizionale e conseguentemente della polifonia. Mi riferisco a tutta la musica che si ascolta alla radio al supermercato, nella sala d’attesa del dottore sul nostro mp3.
Non è facile l’ascolto di queste musiche solo perché non siamo abituati a sentirle, in realtà, una volta compreso il come ne diventa facile l’ascolto.
È venuto il momento di fare degli esempi sonori che ci permetteranno di capire, molto meglio delle parole, il senso della poli… delle avanguardie del primo novecento.
Polimelodia
Polimelodia e se si vuole è di conseguenza poliarmonia e poliritmia.
Ascoltiamo più volte queste semplici melodie: Valzer delle candele , tema dall’andamento ternario utilizzato durante le feste. Stand by me
, in quattro tema degli anni cinquanta. Infine il famoso tema del Can Can
.
Sono differenti sia per la misura sia per la tonalità. È importante ascoltare i temi più volte per memorizzarli, i compositori lo fanno da sempre nei loro brani quando vogliono elaborare una melodia prima la ripetono più volte.
Ora ascoltiamo una prima polimelodia
Difficile? Noo, sarete riusciti senz’altro a distinguere le due melodie (Valzer delle candele e il Can can)
Ora proviamo con quest’altra (Stand by me e il Can Can)
Infine con tutti e tre le melodie
L’esperienza è stata sicuramente interessante, diversa, certamente all'interno di una composizione l'evento politonale sarebbe stato preparato dal compositore. Comunque l'ascolto dovrebbe fornirci la sensazione di come il nostro cervello sai in grado di gestire più eventi differenti e contemporanei, una sensazione di piacere nel sentirsi aperto a direzioni diverse è un po’ come il punto geometrico, sei il centro del mondo.
Poliritmia
Allo stesso modo possiamo fare esperimenti con la poliritmia.
Un ritmo dance , un ritmo rock
, una polka
e ora li sovrapponiamo. Prima la dance con il rock
poi la dance con la polka
.
Milhaud
Cubismo
Percezione selettiva
Poli...
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