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Madrigale
Mentre la frottola è espressione della musica "popolare", il madrigale del Cinquecento si sviluppa negli ambienti colti e raffinati della nobiltà. Esso nasce dalla fusione della ricca esperienza polifonica fiamminga (soprattutto della chanson) con la schietta cantabilità del repertorio frottolistico italiano.
Il madrigale è inoltre frutto della collaborazione fra un musicista e un poeta: il primo cerca di evidenziare con la musica i sentimenti e le immagini espresse nel testo dal secondo. I procedimenti musicali utilizzati a tal fine sono chiamati madrigalismi.
Il madrigale quindi non può essere strofico, ma deve essere una forma aperta, in cui la musica segue il testo, verso dopo verso, senza ripetersi.
Il madrigale costituiva una prova selettiva per i compositori del tempo: chi aspirava a diventare musicista preso una corte doveva dimostrare di essere all'altezza componendo dei madrigali da pubblicare e dedicare al signore di quella corte. Per questo motivo quasi tutti i compositori del Cinquecento hanno scritto madrigali. (Cipriano de Rore, Luca Marenzio, Carlo Gesualdo principe di Venosa, Cluadio Monteverdi...).
Monteverdi
Madrigale
"Ecco mormorar l'onde"
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Tasso