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La poetica del caso
…artista non è più chi 'sa fare arte' ma chi sa proporre nuove forme espressive…
La grande novità introdotta dai dadaisti è il modo di 'fare arte'. Fino allora gli artisti hanno “creato”: hanno scelto un modello e lo hanno copiato con una tecnica tradizionale come la pittura. I dadaisti non creano opere, ma costruiscono oggetti. Rifiutano le tecniche e i soggetti tradizionali, non copiano la realtà ma creano prelevando oggetti da esse e incollandoli su legno, cartone e persino su carta fotografica. Un biglietto del tram, un pezzo di stoffa, una moneta, un chiodo, una carta da gioco diventano "artistici".
Personalità come Kurt Schwitters e Christian Schad applicano questi materiali a caso su basi di carta o su pezzi di legno.
Il Dadaismo rifiuta ogni atteggiamento razionale e, per poter continuare a produrre opere d’arte, si affida a un meccanismo ben preciso: la casualità. Il caso, in seguito, troverà diverse applicazioni nell'arte: lo useranno sia i surrealisti, per far emergere l’inconscio umano, sia gli espressionisti astratti, per giungere a nuove rappresentazioni del caos, come farà Jackson Polloch con l’action painting.
In un suo scritto, il poeta Tristan Tzara descrive il modo dadaista di produrre una poesia. Il passo, che di seguito riportiamo, è decisamente esplicativo del loro modo di procedere.
“Per fare un poema dadaista.
Prendete un giornale. Prendete delle forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che contate di dare al vostro poema.
Ritagliate l’articolo.
Ritagliate quindi con cura ognuna delle parole che formano questo articolo e mettetele in un sacco.
Agitate piano.
Tirate fuori quindi ogni ritaglio, uno dopo l’altro, disponendoli nell’ordine in cui hanno lasciato il sacco.
Copiate coscienziosamente.
Il poema vi assomiglierà.
Ed eccovi "uno scrittore infinitamente originale e d’una sensibilità affascinante, sebbene incompresa dall’uomo della strada”.
In un suo passo Hans Arp afferma:
“La legge del caso, che racchiude in sé tutte le leggi e resta a noi incomprensibile come la causa prima onde origina la vita, può essere conosciuta soltanto in un completo abbandono all’inconscio. Io affermo che chi segue questa legge creerà la vita vera e propria”.
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