C'era un ragazzo che come me amava i Beatle e i Rolling Stones
Musica di M.Lusini parole di F.Migliacci P.Pintucci
Arrangiamento di E.Morricone
Interpretata da Gianni Morandi nel 1966.
La canzone sarà interpretata anche da Lusini e dalla cantante folk americana Joan Baez che la suonerà nei compus universitari americani come inno contro la guerra americana nel Vietnam.
Pubblicata nell'ottobre del 1966 dalla RCA nel 45 giri omonimo.
Ascolta un video live di Morandi
J.Baez canta, il video è una libera interpretazione
La canzone, del 1966, ha per protagonista un ragazzo americano che, in giro per il mondo, viene inaspettatamente richiamato in patria per essere arruolato come soldato nella guerra in Vietnam. Deve lasciare tutto ciò che ama: gli amici, i viaggi, la libertà, la musica, per affrontare la dura e assurda realtà della guerra, dove troverà la morte.
Negli anni Sessanta, soprattutto negli ambienti studenteschi, le proteste contro la guerra sono molto forti e numerose sono le manifestazioni organizzate dai movimenti pacifisti in tutto il mondo.
Gli ideali pacifisti sono diffusi anche presso i giovani italiani, ai quali si rivolge la canzone interpretata da Gianni Morandi che segna l’abbandono del genere melodico per abbracciare il movimento beat e la canzone di protesta. Il brano è anche inciso dalla celebre cantante americana Joan Baez che la suonerà con grande successo nei campus universitari diventando un inno contro la guerra americana nel Vietnam.
Il brano è, nella versione originale, in tonalità di Mi, la tonalità del blues e del rock and roll. La sequenza degli accordi Mi – Si – La – Si, ne è una variante.
La canzone inizia con una breve introduzione affidata all’arpeggio di una chitarra che segue il tema cantato. Alla terza ripetizione del verso la melodia sale di una terza la voce si distende, entrano gli strumenti ritmici (basso e batteria) che eseguono un accompagnamento deciso e marcato. Un’armonica a bocca (tra Please please me dei Beatles e la colonna sonora dei Film di S.Leone) fa da controcanto, poi l’arrangiamento di Ennio Morricone inserisce trombe e coro preparando il momento drammatico di “Stop! Coi Rolling Stones…” sottolineato dalle pause e dagli accenti degli strumenti. Quindi il ritornello di onomatopee di grande effetto “ta-ta-ra-ta-ta” che evoca il crepitare delle mitraglie e alla fine chiuderà la canzone.